La Nostra Storia

La nostra storia ha origini lontane: siamo nel 1920 e la Famiglia Spigaroli originaria di Polesine possedeva il traghetto e trasportava passeggeri e merci da una sponda all’altra del fiume. Poichè per passare con il traghetto il Po richiedeva parecchio tempo, vennero creati su entrambe le sponde del fiume, locali di fortuna, costruiti con legno e lamiere per tenere al coperto i viaggiatori in attesa del traghetto.

Luciano e Massimo Spigaroli

Luciano e Massimo Spigaroli

Attorno vennero piantati pioppi e gelsi le cui ombre in estate procuravano refrigerio ai passeggeri. Fu subito un Successo, arrivava gente non solo per passare il fiume (Polesine era passag- gio obbligato per Cremona) ma anche per incontrarsi nelle due baracche osteria che venivano chiamate “Lido”.

Si cominciarono a friggere anguille, carpe, tinche, ambolina, affettare buon culatello, salami, a produrre i primi gelati della zona. Venne poi costruita una pista da ballo in cemento dove d’estate arrivavano le orchestrine campagnole ad allietare le serate.

Il lido

In poco tempo la fama del “Lido” arrivò alle città vicine, durante l’estate arrivava gente con il tram a vapore da Parma, in bicicletta da Fidenza, altri con il calesse… era un successo. Arriva la guerra 1940/45 e le baracche osteria vennero occupate dai tedeschi a guardia del fiume. Gli uomini delle famiglia Spigaroli erano al fronte, il traghetto venne affondato e sembrava che tutto ormai fosse perso. Ma una tenace forza di volontà (riconosciuta a questa Famiglia sempre intraprendente) li spronò a non desistere, risistemarono il vecchio “Lido” sulla sponda parmigiana e ricominciarono da capo.

Tutto sembrava arridere finalmente a questa gente laboriosa quando nell’autunno del 1951 una spaventosa alluvione del Po distrusse ogni cosa. Nella primavera del 1952 venne di nuovo ricostruito il “Lido”, sempre in legno e lamiere, ma con una cucina a lato dove alla domenica venivano cucinati tortelli d’erbette (grande specialità della cucina parmigiana), pesci del Po, torte casalinghe e gelati.

I fratelli Spigaroli, Mamma Enrica e Giorgio Gaber

I fratelli Spigaroli, Mamma Enrica e Giorgio Gaber

E da allora i turisti oltrechè da Parma si fecero sempre più numerosi anche dalle città vicine, attratti dalla buona cucina degli Spigaroli e dalla vicinanza dei luoghi Verdiani. Intanto erano nati tre figli (Pierluigi, Massimo e Luciano); siamo nel 1960 e papà Marcello, la mamma Enrica la zia Emilia, cuoca eccellente, decidono di gettare le fondamenta in muratura attrezzando una vera e propria trattoria con alloggio. Non aveva ancora un nome; ci pensò il pittore Walter Madoi originario di PieveOttoville e amico di famiglia, affrescando il bar e la saletta ristorante con cavalli bianchi in corsa in giovani pioppeti lungo il Po e così venne battezzato “Al Cavallino Bianco”.

Il locale dal 1961, data di inaugurazione, è stato più volte ampliato e ristrutturato. Chi lo conduce? Sullo sprone e l’amore della madre Enrica, sono i due fratelli Massimo e Luciano che si sono attribuiti compiti diversi: a Massimo la cura dei salumi e della cucina, a Luciano il servizio di sala e la cantina.

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